CONTRATTO DI AFFITTO CON CANONE CONCORDATO: DI COSA SI TRATTA?

 Il contratto di affitto con canone concordato è un contratto agevolato stipulato con l’imposta della cedolare secca al 10%. Si tratta di un regime facoltativo che si basa sul pagamento da parte del locatore di una tassazione fissa sostitutiva di IRPEF e addizionali. Questo tipo di contratto è stato introdotto soprattutto per venire incontro alle famiglie con problemi di natura economica. Infatti il canone di affitto da pagare è minore rispetto a quello di mercato in quanto è determinato da accordi territoriali locali (a differenze del canone libero, il cui importo e durata è stabilito tra le parti). 

 

LE AGEVOLAZIONI PER L’INQUILINO E IL LOCATORE

 Ulteriormente al ribasso del canone le agevolazioni riguardano anche la materia fiscale. Per l’inquilino il contratto è esente sia da bolli che da imposta di registro e non è soggetto ad alcun aggiornamento del canone di locazione finché resta in vigore la soluzione della cedolare secca. Le agevolazioni sono usufruibili anche per il locatore che è soggetto ad un pagamento d’imposta sul reddito pari al 10% (cedolare secca), ad una riduzione del pagamento sulla tassa IMU del 25% e il contratto è esente sia da bolli che da imposta di registro.

  

LA SOLUZIONE DELLA CEDOLARE SECCA AL 10% E GLI OBBLIGHI DEL LOCATORE

 Possono scegliere la soluzione della cedolare secca al 10% tutte le persone fisiche che ottengono reddito dalla locazione di immobili ai fini abitativi. Il reddito viene di conseguenza tassato con una percentuale appunto agevolata. Il locatore è obbligato a registrare il contratto entro 30 giorni dalla stipula del contratto stesso presso gli sportelli dell’Agenzia delle Entrate oppure online. L’applicazione della cedolare secca deve essere comunicata al momento della registrazione del contratto. Il locatore è obbligato a mandare una comunicazione tramite raccomandata A/R all’inquilino per informarlo dell’applicazione del regime agevolato e sulla rinuncia all’aggiornamento di qualsiasi natura del canone. Nella proroga di un contratto contenente già tale comunicazione, il locatore è tenuto a confermare l’opzione entro la scadenza del contratto o di una precedente proroga.

 

IL CALCOLO DEL CANONE CONCORDATO

 Il rispetto dei parametri fissati tra le associazioni sindacali degli inquilini e dei locatori definiscono il canone concordato, permettendo in seguito la stipula del contratto agevolato. Gli Accordi Territoriali (che variano da Comune a Comune) prevedono dei valori (minimi e massimi) del canone che sono riportati in delle tabelle. Prendendo in considerazione ogni metro quadrato utile dell’immobile in questione (ed altri parametri come ad esempio la zona di ubicazione, i servizi esistenti, gli accessori, la classe energetica) i valori minimi e massimi del canone sono esposti in euro al mese. Quindi dovendo considerare più variabili non esiste una formula generica per il calcolo del canone concordato. Ma ci si può recare presso il patronato del proprio Comune, presso un’associazione di proprietari immobiliari o ad un’agenzia immobiliare per saperne di più sui valori minimi e massimi che sono stati fissati. Noi di Ricercato Immobiliare  provvediamo al calcolo del canone, aiutandoti anche a trovare  l’inquilino ideale che può occupare il tuo immobile.

 

CONDIZIONI 

 Due condizioni primarie affinché possa essere stipulato un contratto di affitto con canone concordato sono:

·     l’alta concentrazione abitativa nel Comune; 

·     l’attestazione della certificazione del calcolo del canone da parte delle organizzazioni territoriali.

 

LA DURATA DEL CONTRATTO DI AFFITTO

 Il contratto di affitto con canone concordato per essere stipulato deve avere la seguente durata:

·     3 anni + 2 di rinnovo per le abitazioni;

·     6 a 36 mesi per gli universitari;

·     1 a 18 mesi per i contratti transitori riguardanti le esigenze lavorative, quindi di breve durata.

 Questo significa che il canone agevolato può essere applicato in più casi di proprietà privata ad uso abitativo, per studenti universitari, o ad uso transitorio.

 

IL RINNOVO DEL CONTRATTO DI AFFITTO

 Il contratto di affitto con canone concordato si rinnova alle stesse condizioni se nessuna delle due parti esprime disaccordo. La disdetta prevede una comunicazione tramite raccomandata 6 mesi prima della fine del contratto.

 Anche a Lecce il 2 marzo 2018, è stato firmato presso il Comune l’accordo per il contratto di affitto a canone concordato. Nella nostra città mancava da ormai 19 anni. Questo ha fatto sì che tanti abitanti abbiano finalmente messo in affitto le proprietà a tante famiglie bisognose grazie ad un canone agevolato e accessibile, mettendo anche in regola il mercato degli affitti in nero.

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